Altopiano di Pinè
colline, laghi, boschi, verdi prati, nello scenario dolomitico del Lagorai
PER TUTTE LE GAMBE
ALLACCIAMO GLI SCARPONI E CONTINUIAMO IL CAMMINO NELLA NATURA CON GLI AMICI
23/24/25 LUGLIO 2022
Altopiano di Pinè: colline, laghi, boschi, verdi prati, nello scenario dolomitico dei Lagorai
Trascorreremo questo fine settimana di luglio nel cuore della catena del Lagorai occidentale e precisamente sull’altipiano di Pinè, posto circa a 900 m di altezza, incastonato tra la Val Sugana, la Val di Cembra e la val di Fiemme. È questa una zona ad alta vocazione turistica, che già a fine ottocento veniva scelta dalle popolazioni di lingua italiana del Triveneto e della Lombardia quale meta di villeggiatura apprezzata per l’ottimo clima e per la presenza dei bellissimi laghi.
1°GIORNO: GIRO DEI LAGHI DA SERRAIA DI BASELGHE
https://bit.ly/3PmC337 (LINK ALLA MAPPA DI BASELGA DI PINE')
L’inizio del percorso è dalla località Serraia di Baselga di Pinè, presso la Despar. All’inizio del lago è situato il “capitel Seraia”, detto “Cappella del Crocifisso”, meglio noto come “el Capitel dei Bortoloni” ( 1 ). Prima con un tratto ciclo pedonale e poi con lo stradello Via dei Cagnòti si raggiunge l’area umido paludosa del biotopo di Sternigo( 2 ). Dal lato nord del lago, attraversiamo la piana umida e superato il foss Grant, uno degli immissari del lago, ci inseriamo sul sentiero dei Paduli che contorna ill lato est del lago. Oltrepassato il maneggio Dallapiccola raggiungiamo Campolongo.
In questo punto inizia già il secondo specchio d'acqua, il Lago delle Piazze, leggermente più piccolo rispetto al Lago di Serraia, ma un paradiso naturale come quest'ultimo
Il percorso aggira ad est la diga in blocchi di porfido del lago, entra nel parcheggio del “Bar alla spiaggia” e mantenendosi sul lato orientale del lago delle Piazze, raggiunge il Camping VerdeBlu.
Qui lasciamo il Comune di Baselga per incamminarci verso Bedollo (1059 m) uno dei più antichi e caratteristici paesi trentini, adagiato su un ridente pianoro nella zona più settentrionale dell’Altipiano.
Attraversata la SP 83, leggermente a destra, si imbocca “strada delle Loche”, una ciclabile aperta anche al traffico locale, che giunta in località Casei prosegue diritto su Via Santissima Trinità aggirando a nord fa frazione Varda. Un tratto di SP 83, preso verso sinistra, su passaggio protetto, superato il Rio di Regnano, porta alla località Centrale dove presso la macelleria si devia a sinistra sulla SP 83 bis per Bedollo. In alto si scorge la chiesa di Sant’Osvaldo. Dopo circa 300 metri si lascia la provinciale per prendere a sinistra, per pochi metri, Via Marteri prima di salire a destra per la panoramica Sant’Osvaldo.
Seguendo l’acciottolato attraversiamo, sempre in salita, tutto l’antico borgo, fino a raggiungere nuovamente il bosco. La strada forestale in dolce salita ci porta fino alla bianca croce del Cuc (1500 m) il punto più panoramico dell’Altipiano. Da questa terrazza naturale si possono ammirare i laghi, dinnanzi a noi si eleva il monte Bondone, ad ovest la Paganella e il gruppo delle dolomiti del Brenta ad est il monte Fravort e la catena del Lagorai. Ritornando sui nostri passi scendiamo nuovamente a Bedollo e dalla curva fra le frazioni Stelzeri e Amort prendiamo un bel sentiero a mezzacosta che poi sfociando in Via San Giovanni Bosco porta al sottostante Lago delle Buse (1.104 m).
( 1 ) Il “capitel Seraia”, detto “Cappella del Crocifisso”, meglio noto come “el Capitel dei Bortoloni”, è stato probabilmente eretto nel 1723 come riporta l’incisione nell’arco della facciata e la sua tradizionale denominazione di ‘Capitel dei Bortoloni’ fa pensare che esso sia dono della famiglia Broseghini, di antica tradizione alberghiera detta appunto ‘Bortoloni’, che da sempre possiede le chiavi e cura il decoro del capitello. L’edificio del capitello di Serraia è a pianta esagonale irregolare ed il tetto è ricoperto di lastre di porfido. La facciata presenta un’ampia apertura ad arco, chiusa da un’artistica cancellata in ferro battuto che lascia intravedere l’interno dell’edicola. La parte superiore della facciata è decorata da popolaresche pitture a fresco che si riferiscono probabilmente dell’Arcangelo S. Michele, patrono della Magnifica Comunità pinetana e all’Angelo Custode, protettore del vicino paese di Ricaldo. Il capitello ha avuto, nella primavera del 2014, un intervento conservativo dopo lo spostamento di circa 8 metri per migliorare la viabilità.
( 2 ) biotopo di Sternigo. Importante area di Rete Natura 2000 (Codice: IT3120034), il biotopo è un relitto di ambiente palustre rilevante per la riproduzione di numerose specie.
Il biotopo è situato sulla sponda settentrionale del lago di Serraia; include, oltre a una piccola porzione del lago, l'ampia fascia di canneto che occupa la riva e la conca paludosa che si trova oltre ad essa; il diverso grado di umidità delle varie zone del biotopo ha permesso un variegato sviluppo ambientale. Il canneto, composto da cannucce d'acqua (Phragmites australis), è zona di nidificazione per varie specie di uccelli, tra cui il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra) e lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e tappa intermedia per altre specie migratorie. Il resto del biotopo è formato da prati paludosi, in parte occupati anch'essi dalla cannuccia d'acqua e dalle carici, in parte da vari arbusti del genere dei salici, in parte da sparuti boschetti di ontano nero e bianco (Alnus glutinosa e Alnus incana).
Nei decenni passati, parte dei prati umidi oggi inclusi nel biotopo erano coltivata, principalmente a cavoli e patate; tracce dei vecchi appezzamenti possono ancora essere notate sul terreno, per via delle linee regolari.
Lunghezza percorso: Km 11,7
Tempi di percorrenza. 4 ore escluse le soste
Dislivello positivo: 540 m Dislivello negativo: 400 m Escursione tipo: T/E
2° GIORNO: PASSO REDEBUS - MALGA PEZ - MALGA CAMBRONCOI - DOSSO COSTALDA - MIOLA
https://bit.ly/3yvws3J (LINK ALLA MAPPA STR. DEL REDEBUS)
https://bit.ly/3PzZDJV (LINK ALLA MAPPA DELLE ESCURSIONI A PIEDI IN ZONA)
Il Passo Redebus, 1453 metri, si raggiunge partendo da Baselga di Pinè e dirigendoci verso il lago delle Piazze seguendo la SP 224. Il passo Redebus (1.445 m) divide l’Altipiano di Pinè dalla Valle dei Mocheni, dal comune di Fersina di Palù, la bella valle incantata, sede di una delle più antiche minoranze linguistiche dell’arco alpino. La partenza dell’itinerario è subito dopo l’area archeologica di Acquafredda (1 ) in corrispondenza dei piazzali di parcheggio dove ora è accatastato il legname.
A destra si segue il segnavia 404 che subito si distacca a sinistra dalla forestale “Pian de l’Ors” contrassegnata con il 457.
Ci addentriamo nel bosco e con salita costante raggiungiamo malga Pez situata sulla dorsale prativa a sud del cocuzzolo boscoso del Sass de Sant’Orsola, m 1641. Qui il panorama è spettacolare; lo sguardo spazia sulla valle dei Mocheni e su buona parte della catena del Lagorai: da cima Panarotta, a cima Fravort, su fino al Gronlait, al Setteselle al massiccio del monte Croce.
La prossima tappa sono i pascoli di malga Cambroncoi (1709 m) dalla quale si abbraccia l’anfiteatro dei Lagorai. Dalla malga, piegando in direzione ovest, con un ultimo strappo si conquista la prativa larga dorsale dov’è eretta la gigantesca croce del Doss di Costalta (1997 m). Da qui la vista raggiunge le Dolomiti del Brenta, i monti gardesani e della valle dell’Adige, la vista spazia fino all’altipiano del Renon e ai ghiacciai della val Passiria.
La discesa avviene in modo ripido, ma regolare, dal versante ovest della montagna fino al Prà della Casara (1640 m) che si raggiunge con una serie di tornanti. Ora perdendo quota in modo continuo ma con gradualità percorrendo la strada forestale della Costalta, transitando da Ciochi, Puzzel, Salaro, Fondi, Font de la Tana, ci si inserisce su Via della Parciocca. Dopo aver attraversato i nuclei di Fondi e Palustela si raggiunge lo stadio del ghiaccio di Miola e quindi a piedi in albergo.
( 1 ) In questa zona sono stati ritrovati dei reperti archeologici (fonderie per l'estrazione del rame) risalenti all'età del bronzo (1200 - 1000 a.c); inoltre sono state trovate tracce del passaggio di cacciatori del Mesolitico (7500 - 5500 a.c.).
Lunghezza percorso: Km13,5
Tempi di percorrenza: 6 ore e mezza escluse le soste
Dislivello positivo: 502 m Dislivello negativo: 962 m Escursione tipo: E
3° GIORNO: IL SENTIERO DEL TIRANNO IACOPINO
https://bit.ly/3PmC337 (LINK ALLA MAPPA DI BASELGA DI PINE')
https://bit.ly/3IrlAIy (LINK ALLA MAPPA DELLE ESCURSIONI A PIEDI IN ZONA)
Dall’incrocio stradale di Serraia 970 m, si imbocca la stradina in salita Via del Doss de la Creda che sormonta il lungo parcheggio ovale. Dopo circa 380 metri dal Capitel la si abbandona per svoltare a destra nel bosco per il Dos di Miola 1073 m (ore 0.30) sulla cui sommità si trova un serbatoio dell’acquedotto comunale. Dalla sommità si scende per agevole sentiero sino ad immetterci sulla stradina Via del Pistor che scende verso il centro storico del paese. Ad una diramazione presso un arbio si trova la palina in legno con l’indicazione “17-Doss di Miola”.
Dall’Hotel Olimpia, in via Cadrobol, si procede verso nord, a sinistra uscendo dall’albergo, e giunti all’incrocio con la SP 83 si imbocca la davanti Via della Cròs. Verso il suo termine, al bivio, si lascia via della Laita a destra e si continua sulla viuzza a sinistra per giungere al punto in cui si trova un arbio con una palina indicante “17-Doss di Mola”.
Con le spalle all’arbio, si prosegue fra le case sulla stretta viuzza davanti a noi e, poco dopo, svoltando a sinistra in corrispondenza della casa con angolo arrotondato, si raggiunge Piazza Vecchia con il suo lavatoio e quindi verso nord Piazza Nuova, ora Piazza San Rocco, al centro del borgo antico. Imboccata Via dei Caliàri, si devia a destra in corrispondenza di una rientranza e grazie ad un sottopasso (Portico dei Baldessari) si raggiunge Via della Chiesa prorio di fronte alla scuola elementare G. Verdi dove si svolta a sinistra per il cimitero.
Oltrepassato il cimitero, alla curva, si imbocca a sinistra una stradina poderale (Via dell’Albi) che, passata accanto ad un recinto per sgambatura di cavalli, raggiunge un incrocio in corrispondenza di un boschetto. Presa la stradella Via Doss de la Mot la si segue attraversando un vasto impianto di piccoli frutti. Lasciata a destra via dei Ronchi e a sinistra via delle Mele, si prosegue sino al termine della stradella per proseguire sul sentiero nel bosco che sale al Dos de la Mot – 1028 m (ore 1.30 – tot. ore 2.00), dove si trovano i pochi ruderi del Castello di Belvedere, uno dei più antichi del Trentino, feudo del tiranno Iacopino da Frisone. Proprio sul culmine del dosso è stata installata una postazione con una panca e un “libro” molto particolare da sfogliare per scoprire il riadattamento della leggenda di Jacopino, da parte degli studenti dell’Altopiano.
Dal Castello, passando per Purga, si scende in direzione della frazione Grill. Presso il maso Purga (dal nome della zona “Purga”, storpiatura dell’antico “Burg”, castello) si trova un pannello informativo che descrive i vecchi attrezzi utilizzati sui pascoli.
Dalla Chiesetta di grill si prende a destra e si scende alla frazione Valt sulla strada della Valsugana.
Percorso meno di un centinaio di metri verso sinistra, si imbocca l’acciottolato che scende a Erla dove all’ingresso del borgo è posta la plancia informativa 16. Quasi di fronte un percorso, passando sotto un volto, porta a guadare il Rio Negro per raggiungere Via dell’Erla sulla parte opposta. Svoltati a sinistra, all’angolo che la strada compie con le serre, si imbocca la traccia che risalendo verso nord porta ai ruderi del mulino di Zeni e alle cascate di Rio Negro.
Tornati all’angolo si prende la strada forestale Faida-Val che superati alcuni rii porta al borgo di Faida. Con via della Fontanella si raggiunge la piazza della Chiesa della SS Trinità.,
A sinistra, su Via del Molin, si trova un bel lavatoio. Proseguendo oltre su questa strada, in corrispondenza di una santella, si percorre la pedonale strada Gostech che intersecata via del Molin prosegue dalla parte opposta fra le serre come Via della Prada giungendo al Molino Moser dove si piega a destra per il capitello.
Seguendo la strada di sinistra e poi deviando a destra su via Cadrobol si ritorna a Miola nei pressi dello Stadio del Ghiaccio. Per comoda strada si raggiunge il Lago di Pinè nei pressi del Lido e in pochi minuti si ritorna a Serraia (ore 1.00 – tot. ore 3.30)
Alternativa:
Dalla chiesetta di Grill si prende a sinistra per andare in direzione dei “Piani del Grill”: la prima abitazione ha la classica rampa per accedere al fienile. Dopo circa 150 metri si svolta a destra per scendere nella forra del Rio Negro e alla sua cascata. Lungo il rio, con la strada interpoderale della Val Covel al Mulino Moser di Prada, si piega a destra per raggiungere il capitello fra le serre delle coltivazioni di fragole.
NOTE LOGISTICHE
Gli organizzatori si riservano la facoltà di variare il programma in relazione alle esigenze.
Poiché la zona è particolarmente rinomata e i giorni individuati per la nostra vacanza sono considerati in “alta stagione” occorre segnalare alla segreteria, se interessati, l’eventuale adesione al più presto per poter ottenere la prenotazione alberghiera.
Pertanto le iscrizioni dovranno pervenire improrogabilmente entro il 5 giugno 2022, data nella quale si potrà valutare la fattibilità in base agli iscritti. I pagamenti di caparra e saldo potranno avvenire nelle settimane successive a tale data.
Partenza ore 07.00 da Piazzale Villetta del giorno 23 luglio 2022
Rientro ore 21.00 del giorno 25 luglio 2022 traffico permettendo
Costo Euro 280 comprensivo di viaggio in pullman granturismo, spostamenti, soggiorno mezza pensione in una struttura alberghiera tre stelle superior.
I partecipanti saranno ospitati presso:
Hotel Olimpic di Miola, via Del Cadrobol,24 - 38042 Baselga di Pinè (TN) tel. 0461 558422
Durante l’escursione è obbligatorio il rispetto del distanziamento, l’uso della mascherina nei momenti opportuni, l’uso del gel disinfettante per le mani e tutti gli accorgimenti di buonsenso utili ad evitare eventuali rischi covid.