Dalle Saline farnesiane al Parco dello Stirone
Il trekking CSI riparte sabato 29 maggio 2021
ALLACCIAMO GLI SCARPONI E RIPRENDIAMO IL CAMMINO
Il tracciato corre nel fondovalle tra la collina di Costamarenga, a sinistra, e quella di Salsominore. Si snoda in leggera salita, tra i 125 e i 150 metri slm in una zona ora recuperata ai coltivi. Anticamente l’area intorno al rivo non era produttiva, a causa dei depositi di sale e delle croste che
si formavano spontaneamente per evaporazione dell’acqua salsobromoiodica che dal sottosuolo affiorava al livello del terreno grazie alle emulsioni gassose, che rendevano sterili i campi. L’estrazione del sale è una tradizione antichissima, le cui origini risalgono all’epoca romana e ai popoli liguri e celti che abitavano queste terre in tempi ancor più lontani. L’itinerario si svolge tra cultura, natura, paesaggi e identità. Un antico documento del dicembre 877 cita questi luoghi: il vescovo di Parma Guibodo elenca i privilegi ricevuti da Carlo Magno, tra i quali “… sale et terra de Salsis “
Per questo motivo il sentiero di Rio Gardello potrebbe essere identificato come una delle antiche strade realizzate dai romani per il trasporto del sale, ma non vi sono documenti che attestino tale remota origine.
Presso una risorgiva il tracciato è delimitato da staccionate per evidenziare il pregio ambientale del luogo. Senza alcun impegno fisico si prosegue sul fondovalle sino a Salsominore dove all’ingresso del borgo sono posti i “Portici del sale”, monumentale porticato di accesso alle saline.
E’ consigliabile, a questo punto, una breve deviazione a sinistra per vedere, appena dopo il maneggio, i resti della stazione di pompaggio, vera e propria archeologia industriale. Si notano ancora il gasometro, i cilindri di separazione del gas e la vasca di decantazione. Ritornati al bivio, oltre il Ristorante La Villa, si segue la stradina asfaltata che sale al cocuzzolo dell’isolata Chiesa di San Salvatore che si raggiunge deviando a sinistra al secondo tornante.La chiesa era un tempo la cappella gentilizia di un soprastante castello distrutto nel 1314. All’interno è custodito un pallio seicentesco e due pale d’altare del 1500. Il campanile è stato innalzato nel 1848 su una preesistente antica torre.
Dalla chiesa un sentierino risale il prato sulla destra e nel bosco si alza sin quasi alla sommità del Monte Scipione. Costeggiato il bordo inferiore di un prato, con una breve discesa, si cala su quello inferiore dove ci si tiene a destra. Ignorato il segnavia a destra, si risale verso la torre di telecomunicazione. Al culmine del pratone ci si affaccia sulla Val Stirone. Seguendo la ghiaiata si raggiunge il bel borgo di Scipione . (VISITA GUIDATA AL CASTELLO 55’)
Nel piazzale antistante l’ingresso al Castello dei Marchesi Pallavicino, si imbocca via Demetrio Stratos che si segue sino al cimitero. Sul lato sinistro di questo, un ombroso sentiero scende alla località I Boselli sulla SP 92 per San Nicomede.