Con la lezione di Gianluigi Ghia, collaboratore tecnico del Settore Giovanile del Parma Calcio 1913, ha preso il via ufficialmente il corso per Allenatori di secondo livello Csi, che prevede cinque appuntamenti, due teorici e tre pratici.

Su cosa si è concentrato il tuo intervento?

Sulla struttura dell’allenamento, sia dal punto di vista strettamente tecnico che psicologico. Il nostro ruolo è molto importante per il processo di crescita dei ragazzi, per questo nessun aspetto deve essere trascurato. A livello pratico si deve fare molta attenzione alla struttura dell’atleta, in pieno sviluppo durante l’adolescenza; mentre dal punto di vista psicologico è fondamentale insegnare loro, oltre al rispetto delle regole del gioco, quello per l’avversario”.  

È la tua prima esperienza nel mondo del calcio professionistico?

Si, nelle scorse stagioni mi sono fatto le ossa nei settori giovanili dilettantistici e adesso da un paio d’anni sono nello staff del Parma Calcio. È stato un bel salto e non nascondo che all’inizio un minimo mi spaventasse, ma attualmente posso dire di vivere una bellissima esperienza.

È difficile allenare i ragazzi in una fascia d’età così delicata?

È una domanda che mi viene fatta spesso ma la mia risposta è sempre che non è affatto complicato, anzi. Credo che quella dell’adolescenza sia una fase della vita molto stimolante da affiancare, poter parlare ai ragazzi attraverso il linguaggio dello sport come persone esterne al nucleo famigliare o alla scuola consente di essere molto più ascoltati e conseguentemente di incidere maggiormente sulla loro formazione.

La prossima lezione sarà di nuovo teorica e sarà tenuta giovedì 24 gennaio dalla psicologa Sara Azzali che parlerà dell’importanza della comunicazione.