Covignano
RINVIATA AL 22 DICEMBRE 2024 - Passeggiata nella natura al colle di Covignano – L’altra Rimini
PER TUTTE LE GAMBE
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RINVIATA AL 22 DICEMBRE 2024
RINVIATA AL 22 DICEMBRE 2024
Sempre caro mi fu quest’ermo colle…
Non proprio remoto né solitario, il colle di Covignano, amatissimo dai riminesi doc. Popolato fin dalla più remota antichità, luogo di boschi e di sorgenti sacro agli dèi silvani, nei secoli è stato sede di fondazioni monastiche come pure di ombrose ville in cui sottrarsi all’afa della pianura e alla confusione delle spiagge. Meta di passeggiate romantiche e di gite fuoriporta, ha offerto un rifugio sicuro in tempo di guerra, nelle sue misteriose grotte. Percorrere le sue stradine fiancheggiate da antichi parchi e uliveti, che si aprono a viste inaspettate sulla costa e sulla rupe del Monte Titano, consente di scoprire l’altra faccia di Rimini, quella sconosciuta ai vacanzieri che affollano – o infestano – spiagge e discoteche.
Il nostro itinerario ha inizio dal santuario di Santa Maria delle Grazie, costruito a partire dal 1391 sul luogo di un oratorio più antico, legato a un evento miracoloso. Nonostante le distruzioni – e le ricostruzioni - subite nella sua lunga storia, il complesso monastico appare particolarmente armonioso e perfettamente inserito nel suggestivo ambiente naturale. Dopo aver percorso via Vasari, imbocchiamo via delle Fonti, sulla cui destra si aprono azzurri scorci di Adriatico; raggiungiamo quindi lo stabilimento Galvanina, ditta di acque minerali che utilizza una fonte già conosciuta al tempo dei romani per le sue proprietà digestive. Superati alcuni casali, risaliamo da via della Torretta verso via Covignano. Qui la vista si apre su un vasto panorama che comprende un ampio tratto di costa e la inconfondibile rupe del monte Titano, tra uliveti e rigogliosi parchi che circondano ville patrizie. Una deviazione sulla sinistra ci porta in località Paradiso.
Il viottolo, insignificante e un po’ degradato, non sembra rendere giustizia al suo antico nome, finché non raggiungiamo un’ampia balconata sul litorale adriatico: dai lidi ravennati al promontorio della riserva naturalistica di San Bartolo, al confine con le Marche. Il ristorante La Chiacchiera ha qui preso il posto del famoso locale “Bandiera Gialla”, simbolo della gioventù anni’60.
Ritornando su via Covignano, la percorriamo fino all’Abbazia di Scolca, che abbiamo già potuto ammirare dall’alto del Colle Paradiso. L’ampio complesso monastico donato da Carlo Malatesta ai Benedettini Olivetani risale all’inizio del XV secolo. Dopo la soppressione napoleonica dell’abbazia, il tempio è divenuto chiesa parrocchiale di San Fortunato. Tra le opere d’arte contenute al suo interno, una splendida Adorazione dei Magi di Giorgio Vasari, che qui venne ospitato.
Continuando il nostro cammino, chiudiamo l’anello a Santa Maria delle Grazie e scendiamo il Colle lungo la Via Crucis, fino all’attraversamento pedonale della Statale 16 Adriatica. Da qui, la pista ciclabile, che fiancheggia per un lungo tratto la statale, ci immetterà nel Parco del Marecchia, ampio polmone verde della città di Rimini, che dà accesso alla scenografica Piazza dell’Acqua, su cui si specchia il Ponte di Tiberio. Da qui la nostra passeggiata continua lungo il porto canale fino al faro – e fino al mare.
SCHEDA TECNICA
Difficoltà: T/E
Lunghezza dell’itinerario: km 13
Dislivello: m 160
Tracciato su asfalto e sterrato
Abbigliamento adeguato alla stagione; scarpe leggere da trekking
Pranzo al sacco
Partenza ore 6.30 da p. le Villetta, rientro ore 21 circa.
Quota di partecipazione euro 30,00
Riferimenti: Laura e Maristella
La partecipazione all’escursione richiede ai soci di essere dotati di equipaggiamento idoneo, di saper valutare le proprie capacità fisico-tecniche in relazione all’impegno fisico richiesto e di attenersi alle disposizioni del capogita che sovraintende solo agli aspetti pratico/ organizzativi dell’iniziativa. È raccomandato il rispetto del distanziamento, l’uso della mascherina nei momenti opportuni e l’uso del gel disinfettante per le mani.