Trekking a Trieste: quattro giorni tra natura e amicizia
Il resoconto di Valeria Orlandini
Venerdì, incomincia in un luogo quasi contemplativo l’avventura del gruppo trekkistico del Centro Sportivo di Parma in territorio triestino. Qui,nel comprensorio Duino-Aurisina, afffiora con le sue acque chiare e mansuete il fiume Timavo dopo un lungo cammino nelle segrete viscere della terra carsica. Con un percorso di soli due chilometri raggiunge il mare con tre rami guadagnando per questo il primato di fiume più breve dello stivale. Questo luogo è impreziosito dalla presenza della chiesa romanica di San Giovanni in Tuba e dal monumento ai Lupi di Toscana eretto in memoria della Brigata Toscana. Nel bosco della Cernizza il passo fa eco alle chiacchiere e alle risate. Il verde dedalo di sentieri fra lecci, cornioli ,carpini e pungitopo costruisce un piacevole labirinto usciti dal quale lo sguardo può spaziare sulla sconfinata distesa del mare e sulle sconnesse scogliere di questo versante adriatico. Il sentiero Rilke, che da Duino porta a Sistiana, regala un continuo scenario di panorami marini dove la luce del tardo pomeriggio diventa sempre più obliqua, Il cielo e il mare si accendono delle cromìe dall’oro al rosso scarlatto mentre la sagoma nera del castello di Duino alle spalle si allontana dolcemente.
Sabato, il programma prevede uno spettacolare percorso che dall’obelisco di Opicina porta al Castello di Miramare. Il fresco sentiero in dolce salita raggiunge in breve il santuario mariano di Monte Grisa tanto caro ai triestini perché costruito dopo i tragici eventi del secondo conflitto mondiale, luogo di pace per un territorio crocevia di popoli diversi per culture e idiomi . Dal colossale edificio in cemento armato la vista può vagabondare sul golfo triestino, a destra fino alle coste istriane ,a sinistra fino alle lagune di Grado. A Contovello, su un terrazzamento a picco sul mare, la viticultrice Katrin ha preparato per noi un assaggio di prodotti locali e un fresco calice di bianco frizzantino. Con un sentiero gradinato , superata la stazione ferroviaria ottocentesca, ecco la meta del nostro percorso. Il meraviglioso parco del castello di Miramare ci accoglie con i teneri colori della primavera. Sul mare l’imponente edificio merlato ambisce raccontare le vicende tragiche dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e della bellissima consorte Carlotta del Belgio.
Domenica, gli scorci marini oggi lasciano spazio ai dirupi severi della Val Rosandra. Una piacevole ascesa ci porta in breve sulla cima del Monte Stena, uno sconfinato pianoro carsico a meno di due chilometri dal confine di stato. Raggiungiamo, con il sentiero di Alice prima e con il sentiero dell’Amicizia poi ,il rifugio Premuda situato ad un’ altitudine inconsueta per un rifugio CAI : 80 m slm. L’itinerario segue il torrente che, per la lunga siccità dei mesi invernali, non può sfoggiare in tutta la sua imponenza la vertigine delle sue cascate ma ci offre un rigenerante pediluvio nei calmi anfratti. Alle prime ombre della sera l’osteria Ferluga di Conconello rifocilla l’allegra brigata con un menù casalingo e un vinello sincero.
Lunedì, abbandoniamo i bastoncini e gli scarponi per visitare la città . Trieste offre ai visitatori un’ immagine di evidente raffinata eleganza con le sue piazze, con i suoi palazzi, con i suoi monumenti, crocevia di popoli, lingue e religioni. Ha saputo fondere in perfetta armonia i monumenti medioevali con gli edifici neoclassici, ha conservato nelle sue strade le tracce della storia più antica fondendola con quella più recente, grata per chi l’ha saputa amare e testimone ammonitrice di avvenimenti drammatici per chi le ha procurato dolore. E’ per quest’ultimo scopo la visita alla Risiera di San Sabba , straziante ma indispensabile per ricordare.