Allo SPORT R-Evolution ragazzi a canestro nel segno dell’inclusione
Intervista alla vice presidente, Debora Nuti
«I nostri ragazzi sono cresciuti con la filosofia che il diverso non esiste e che ognuno abbia le proprie capacità e competenze da spendere e valorizzare». Sintetizzare lo spirito che caratterizza la società SPORT R-evolution non è semplice ma la vice presidente Debora Nuti prova a farlo partendo da queste parole.
Nata circa 10 anni fa, questa realtà si occupa di basket giovanile ma oltre a portare avanti un percorso sportivo tradizionale offre la possibilità di praticare la disciplina anche a persone con disabilità psichica. «Abbiamo una squadra composta da 14 ragazzi, iscritti a un campionato del Csi di Piacenza in cui si sfidano formazioni provenienti da diverse parti della Regione», continua Debora Nuti, che ha dato il via al progetto e lo porta avanti tutt’ora insieme alla presidente, Michelangela Serafini. Ogni componente della squadra presenta disabilità diverse e anche le età non sono omogenee, visto che il più piccolo ha 13 anni e il più grande 40. «Il gruppo però è talmente coeso e le sinergie tali che le differenze anagrafiche si annullano. Ognuno ha il proprio ruolo e appena può aiuta gli altri. Sono amici prima ancora che compagni di squadra, che passano insieme i compleanni e anche le vacanze estive».
Con loro anche i ragazzi normodotati, spesso chiamati ad affiancarli in diverse iniziative, allo scopo di far crescere sempre più la società nel segno di un’inclusione che si alimenta ogni giorno con azioni concrete.
Il luogo di ritrovo ufficiale per gli allenamenti settimanali è la palestra interna al Palaraschi di Parma, ma quando durante gli ultimi due anni non è stato possibile esercitarsi al chiuso, i ragazzi dello SPORT R-evolution non si sono persi d’animo. «Appena è stato possibile ci siamo allenati all’aperto, anche individualmente e mantenendo le distanze di sicurezza ma pur sempre in gruppo. - spiega la vice presidente – L’aspetto della socialità per questi atleti è molto importate e durante il lockdown e i mesi successivi è stata fortemente minata visto che gli altri luoghi di aggregazione sono stati chiusi. Anche per questo hanno sempre partecipato con entusiasmo agli allenamenti di basket all’aperto, anche quando nevicava. Adesso siamo momentaneamente fermi ma ricominceremo presto e con lo stesso spirito di prima», conclude Debora Nuti.