Come state vivendo questo momento di inattività?
Purtroppo l’inattività agonistica incide pesantemente sui componenti della società dedicati a questa primaria funzione. A livello gestionale però la società sta rinnovando l’aspetto informatico, il sito e altre forme di comunicazione. Inoltre una grossa attività viene svolta sugli impianti sportivi per la manutenzione ed il miglioramento. Ad esempio, recentemente sono state messe a dimora sessantadue piante presso il centro sportivo Signorini di via Confalonieri, ed ogni pianta avrà il nome di un bambino della scuola calcio. 

In che modo siete rimasti in contatto con i vostri atleti?

Grazie ai nostri allenatori e ai dirigenti tramite social

Avete organizzato allenamenti o incontri online? 
I nostri allenatori settimanalmente propongono agli atleti attività di allenamento che possono essere svolte in autonomia presso la propria residenza

Quali sono le vostre preoccupazioni attuali e per il futuro?
In primo luogo la preoccupazione è rivolta allo stato di salute dei nostri atleti, dei nostri collaboratori e di tutti in generale. A seguire una forte preoccupazione riguarda anche la situazione economica che dovremo affrontare alla ripartenza.

E le speranze?
Tutti speriamo che presto si possa tornare a giocare e ad insegnare calcio. Auspichiamo che presto queste speranze possano diventare solide certezze.

Come vi immaginate la ripartenza?
Ce la immaginiamo gioiosa e liberatoria per tutti, dopo questi mesi di quarantene e limitazioni.

Avete suggerimenti da darci?
Uno in particolare: che le Federazioni coinvolte siano sempre più vicine e presenti sia a livello umano che economico per far fronte alle difficoltà che già ora le società dilettantistiche stanno affrontando. Sottolineiamo l’importanza del lavoro che sul territorio svolgono le società come la nostra (solo noi abbiamo più di duecentoquaranta tesserati) per trasmettere ai giovani i valori dello sport.