D'umas Inox
La parola al Presidente
Come state vivendo questo momento di inattività?
Stare lontani dai campi da calcio in modo forzato non è facile, da una parte ti manca l’andare in campo, i ragazzi, le tensioni delle partite, la vita di spogliatoio, ma d’altra parte sai che la cosa più importante è la salute.
In che modo siete rimasti in contatto con i vostri atleti?
Fortunatamente la Società D’Umas Inox è una bella famiglia, una realtà che vive nel calcio amatoriale di Parma dal lontano 2012, quindi siamo in contatto quotidianamente attraverso il gruppo WhatsApp e l’umore è sempre rimasto alto e con tanta voglia di ritornare sul campo.
Avete organizzato allenamenti o incontri online? Se sì come sono o stanno andando?
In agosto e settembre, quando era possibile, abbiamo svolto un programma di allenamento, disputando anche qualche amichevole, poi nuovamente il blocco, ma attualmente i ragazzi stanno cercando di restare in forma allenandosi individualmente da casa o nei parchi, rispettando tutte le misure Covid.
Quali sono le vostre preoccupazioni attuali e per il futuro? E le speranze?
Fermarsi dopo un cammino importante e trionfale per la storia della D’Umas Inox avrà sicuramente i suoi effetti sulla tenuta dei giocatori e dei nostri progetti futuri. Stiamo cercando di tenere vivo anche il progetto giovani con la D’Umas Junior, attivato un anno fa, e speriamo di riprendere al più presto possibile con gli stessi obiettivi che avevamo prima di questa lunga pausa. L’ultima gara ufficiale nei campionati Csi risale a circa un anno fa, esattamente con la finale della Coppa del Ducato. Oggi lavoriamo per continuare con la stessa determinazione e voglia.
La nostra più grande preoccupazione è che molte piccole squadre ad un’eventuale ripartenza non partecipino ai campionati, a livello amatoriale non tutte riescono a mantenere un clima famigliare.
Come vi immaginate la ripartenza?
In questo delicato periodo sarebbe molto importante organizzare videoconferenze con il Centro Sportivo Italiano di Parma e le società di calcio a 7, per restare nel vivo del nostro amato calcio amatoriale, all’insegna dei valori verso lo sport, magari coinvolgendo nell’iniziativa anche gli atleti tesserati.